Il Fanta Manzionna nasce dall’idea di un gruppo di amici, appassionati di calcio, che nel lontano 1994, durante le calde ore della pausa scolastica, tra una partita di calcio, su rigorosi mattoni, ed interminabili giornate passate a giocare, con un calcio balilla artigianale e personalizzato, prendono spunto, da un’idea de La Gazzetta dello Sport, e iniziano a scoprire questo magico mondo, fatto di una gestione simulata di una squadra di calcio, un nuovo gioco, destinato a cambiare le proprie vite… Il Fantacalcio!!!
Studiato rapidamente il semplice regolamento, dopo un anno di curiosità e similfantacalcio, ecco che ai nastri di partenza della stagione 1995/1996, sei gloriosi ragazzi di Japigia, che rispondono ai nomi di Antonio Manzionna, Mario di Lilla, Marco Mastropirro, Claudio Luciani, Fabio Piccoli e Mavì Lastella (gli ultimi due persi per strada nel lungo percorso e ormai fantacalcisticamente irrecuperabili), danno vita al primo Fanta Manzionna della storia!!! Per intenderci sull’anzianità di questa lega, si pensi, che quel campionato, fu il primo con le tre sostituzioni, il primo con la nuova numerazione libera, senza l’obbligo esistente dei numeri dal’1 all’11, il primo con i nomi dei giocatori sulla maglia!!! Era l’anno della svolta, da quel caldo agosto in poi, la vita di tutti noi sarebbe cambiata, e neanche ce ne stavamo accorgendo. Non esisteva l’asta, ma un sistema di libera rosa a preferenze, più facile a spiegarlo che non a scriverlo, erano gli anni, di Signori, Batistuta, Bierhoff, Savicevic, Weah e Igor Protti… L’Igor Protti capocannoniere del campionato di A, l’Igor Protti autore del primo gol in serie A, il primo del Fanta Manzionna, il primo di una serie infinita…
Era l’anno in cui nasceva Windows 95, in cui veniva fondato E-Bay, del processo su O.J.Simpson, esce Made in Heaven, album dei Queen dopo la morte di Freddy Mercury, l’anno del successo degli Oasis What’s the story morning glory!!! Il mondo stava cambiando, il mondo pallonaro stava cambiando, il mondo degli amanti del pallone stava cambiando, o meglio era già cambiato!
22 lunghi anni, il tempo in cui, qualche giovane esordiente del Fanta Manzionna attuale, è nato e cresciuto, beh caro giovane partecipante, sappi, che tu nascevi, e noi già giocavamo al Fanta Manzionna!!!
Quei sei gloriosi ragazzi di Japigia, sono rimasti in quattro, un po’ come i gloriosi ragazzi di Liverpool, ma insieme a loro, sono arrivati man mano tanti, tantissimi altri ragazzi; molti sono venuti e poi andati, qualcuno si è trasferito, qualcuno ha cambiato vita, e non gioca più al fantacalcio, tanti sono arrivati e non possono viverne senza.
Pian piano ci siamo allargati, prima sei, poi otto, poi dodici, quattordici, siamo passati ai campionati a scontri diretti, sedici, diciotto, i fogliettini imbucati nella cassetta della posta del presidente, sono diventati sms, poi mail, poi sono arrivati i programmi gestionali, nel frattempo è nata la serie B, si è allargata, sono nate le Fanta Coppe, sono arrivati i premi con i trofei, è nata la Serie C, la Premier, il Fanta Manzionna è diventata una realtà locale, provinciale, regionale, ed ora dopo 22 anni di divertimento, sacrifici, litigi, minacce dai condomini, urla, disperazione, gioie, dolori, eccoci qui, con u nuovo format, Italia, Inghilterra, Spagna, Germania, Sudamerica, il mondo fatto di fantacalcio… un sito internet ormai affermato, dei video che tutti coloro che ci conoscono aspettano con ansia, e quella stessa attesa, come accadeva venti anni fa (quando qualcuno degli attuali partecipanti non era ancora nato), del giorno dell’asta, un giorno atteso tutto l’anno, il giorno che ogni amante del fantacalcio non si sognerebbe mai di dimenticare, dove non esiste famiglia, fidanzata o moglie, dove esiste solo la strategia di mercato, perché da quella serata, che dipenderà l’intera stagione calcistica e fantacalcistica di tutti noi… Nella vita ci sono cose più importanti del Fantacalcio, e allora diciamo che il Fantacalcio è la cosa più importante, tra le cose meno importanti, in fondo in fondo, tutti abbiamo bisogno di distrarci dalla vita quotidiana, e come se non giocando al gioco più bello del mondo.
ANTONIO MANZIONNA